Aidone
IL COMUNE DI AIDONE
(Aidungh o Dadungh nel dialetto gallo-italico locale; Aiduni o Aidò in siciliano) è un comune italiano della provincia di Enna in Sicilia.
Aidone è un piccolo paese ricco di meraviglie assolutamente da vedere. E’ sede di un importante sito archeologico, Morgantina, e la sua Venere, una scultura greca, del V secolo avanti Cristo, restituita alla sua terra di origine nel 2011…
IL TERRITORIO
Posto sulla sommità di un'altura nel versante orientale dei M. Erei a 840m s.l.m ha un'area di circa 210,78 km².
Il paese, soprannominato “Il Balcone di Sicilia”, dal suo belvedere, offre un’ ampia panoramica della Piana di Catania, dell’ Etna, e dei monti Erei. Il territorio aidonese, già ricchissimo di boschi, condivide con le vicine città di Piazza Armerina ed Enna il parco della Ronza, meravigliosa riserva naturale. Nelle campagne aidonesi è inoltre possibile ammirare le antiche costruzioni delle masserie e al confine con la provincia di Catania il lago Ogliastro.
QUALCHE NUMERO
Altitudine
840m s.l.m.
Superficie
210,78 km²
Abitanti
4813
Densità
22,83 ab./km²
CENNI STORICI
La prima notizia certa dell esistenza di Aidone ci viene fornita dal geografo arabo Idrisi nel "Libro di Ruggero" e risale al 1150.
Secondo alcuni studiosi, il paese fu fondato dai Normanni, durante la conquista della Sicilia e in seguito alla cacciata degli Arabi.
Questi ultimi crearono tre moschee sulle quali, in seguito, furono edificate tre chiese cristiane. Gran parte delle abitazioni furono edificate lungo il fiume Gornalunga che, nei secoli, alimentò i mulini ad acqua di Aidone, con il sistema a cascata ereditato dagli Arabi.
I Normanni, che lasciarono l’impronta linguistica gallica e che a tutt’oggi ne influenza il dialetto locale, tracciarono, pian, piano, l’impianto urbanistico del paese, attorno cui fecero edificareimportanti monumenti.
IL DIALETTO GALLO ITALICO
Il dialetto parlato in Aidone, unitamente a quello di Nicosia, Piazza Armerina, San Fratello e Sperlinga, viene denominato dai linguisti galloitalico.
Questi dialetti, soprattutto nella fase più antica, si differenziavano dal siciliano per caratteristiche fonetiche, morfologiche e lessicali. La loro origine va ricercata ai tempi della dominazione normanna e sveva della Sicilia, dall’ XI al XIII sec., quando fu favorita l’ immigrazione dei coloni provenienti dall’Italia settentrionale per ricostruire e ripopolare paesi e contrade sconvolte dalle guerre.
Vi si insediarono con la loro cultura e la lingua che in alcune contrade, come le nostre , divenne predominante. Le aree di provenienza erano soprattutto Lombardia, Piemonte, l’antica Gallia Cisalpina, da qui la definizione di galloitalico e la relativa somiglianza con il francese che salta anche all’orecchio del profano.
FILIPPO CORDOVA
Patriota del 1848, esule a Torino, in stretto rapporto con Cavour, monarchico autonomista ed annessionista, ministro dell’ Italia unita.
Personalità complessa e poliedrica, nacque ad Aidone nel 1811, da famiglia nobile discendente dal “Gran capitano” catalano Gonzalo Fernández de Cordoba.
La sua vita politica attraversò tutta la vicenda prerisorgimentale e i primi anni dello stato unitario, proponendosi come una delle personalità più in vista quale cultore del Diritto e dell’ Economia.